Uccide un gatto a bastonate: il giudice lo condanna a 40 giorni di carcere
Scrivevo qualche anno fa, a proposito di un'esemplare sentenza emessa dai magistrati britannici su chi aveva commesso crudeltà nei confronti di alcuni animali, che era auspicabile, anche per il Belpaese, una legislazione molto più severa per chi si macchiava di simili delitti (nessuno arricci il naso, il termine è corretto) nei confronti di chi abbaia, miagola o nitrisce. Per fortuna un po' d'acqua è passata sotto i ponti e l'auspicio di allora, anche se ancora ben lungi dall'obiettivo che auspicavo in tali casi, si è decisamente avvicinato. Il signor Vito Dell'Orto, oggi pensionato di 73 anni residente a Cesano Maderno, aveva ucciso a bastonate un gattino di sei mesi, per poi gettarlo nel sacco delle immondizie. L'uomo però aveva fatto i conti senza i vicini di casa, alcuni dei quali guardavano annoiati, dalla finestra, quel che di solito capita nei dintorni: nulla. Gli orribili miagolii del povero micio e la crudeltà dell'uomo, sicuro di farla franca, questa volta hanno indotto un vicino a non farsi gli affari suoi e avvertire le forze dell'ordine.
La sentenza
I carabinieri, giunti in pochi minuti sul posto, hanno trovato il gattino, ancora vivo, nel sacco della spazzatura e lo hanno affidato alle cure del veterinario, purtroppo invano. Proprio ieri il giudice del tribunale di Desio, Letizia Brambilla, ha abbassato il martelletto sul tavolo del tribunale: il signor Vito Dell'Orto è stato condannato a 40 giorni di reclusione per maltrattamento di animali. Il legale del pensionato ha chiesto il patteggiamento e ottenuto uno sconto della pena, cosa del tutto normale nel nostro Paese anche per delitti "superiori", quali stupri, stragi, infanticidi multipli e compagnia bella. Il magistrato gli ha dunque concesso la sospensione condizionata della pena perché il pensionato risultava incensurato.
E allora, potrebbe chiedersi qualcuno, dove sta la notizia? La notizia sta nel fatto che, solo fino a pochi anni fa, gli animali erano considerati bulloni, privi di sentimenti e incapaci di suscitarne.
Diritti riconosciuti
Avete mai sentito di un pensionato che, presi a calci due bulloni, sia stato condannato? Certo, se qualcuno sperava che il signor Dell'Orto, pensionato incensurato, andasse al fresco "solo" per avere maltrattato a morte un gattino, rimarrà deluso, ma è necessario essere realisti e non cullarsi in sogni e speranze utopistiche. Qui in galera, come scritto sopra, non ci va nessuno, se non per reati gravissimi e flagranti, figuriamoci per un micio preso a bastonate. E invece, il giudice stavolta lo ha condannato a 40 giorni (che non sono pochi) e l'altra notizia è che il vicino di casa, invece di farsi i cavoli suoi, ha chiamato i carabinieri i quali (ulteriore notizia) sono arrivati subito, hanno indagato e assicurato il colpevole alla giustizia. Che poi la nostra giustizia sia prodiga di carote e avara di bastoni, questo è un altro paio di maniche. Anche il pensionato coltivava carote e pare che il micio avesse osato fare la pipì nell'orto. Alla "sua" giustizia il bastone non è mancato.