Cresceteli ma non moltiplicateli

Il malinteso «…crescete e moltiplicate…» ha tuttora conseguenze nefaste per gli animali da compagnia, soprattutto per i cani. Parlare di limitazione delle nascite mediante sterilizzazione, nel nostro Paese è quasi tabù.
Eppure la legge-quadro 281 del 1991, recepita finalmente da tutte le regioni con propria legge regionale, individua proprio nell’art. 2 uno strumento efficace a contenere il penoso fenomeno del randagismo: «controllo demografico mediante sterilizzazione da parte delle ASL (Ministero della Salute) … per i cani in stato di abbandono, (mal) ospitati nei canili sanitari (ASL), comunali (Comuni) e rifugi convenzionati e non».
Una competenza ASL determinante ai fini del controllo demografico, propositiva ed educativa per i proprietari dei cani. È anche qui, infatti, uno dei nodi cruciali che determina il randagismo: barriere psicologiche e resistenze culturali alla sterilizzazione allignano, ahinoi, tenaci e nefaste per … Fido
Il controllo delle nascite in modo incruento (sterilizzazione) dovrebbe porre davvero fine agli abbattimenti crudeli e incivili, malgrado siano vietati.
Alle ASL compete la cattura (su richiesta di sindaci e cittadini), la sterilizzazione, il microchip (e l’ormai superato tatuaggio), le profilassi sanitarie ecc... presso il canile sanitario (ASL) generalmente contiguo al canile comunale, dove i cani saranno ospitati a vita, in attesa di qualche adozione.

 

Le adozioni sono lodevoli ma non hanno alcuna incidenza al contenimento del randagismo

 

A supporto delle regioni in favore della sterilizzazione come efficace e fors’anche unico metodo incruento alle limitazioni delle nascite, è anche opportuno valutare alcune considerazioni: in taluni (numerosi) casi l’analisi di "Estratto del Registro di Entrata" in canili sanitari (ASL), rivela evidenze inquietanti, per esempio:


cani entrati: 75
cani morti (ndr: ?): 35
cani abbattuti: 01

 

E ancora: l’analisi di spesa della ripartizione dei fondi assegnati alla 281/91 (fondi statali) e gestiti e ripartiti dal Ministero della Salute-Direzione Veterinaria (capitolo di spesa ad hoc “randagismo”), rivela curiosa attuazione di spesa da parte delle ASL e, forse, non controllate dal Ministero.
Apparentemente lodevoli, voci ricorrenti di spesa sono: corsi di aggiornamento, censimenti, guardie zoofile (?), pamphlets e seminari sul corretto rapporto con gli animali, corsi di educazione zoofila, computers, acquisto veicoli per cattura cani e frustoni ecc…
Chi scrive non ha mai rilevato spese per attrezzature mediche di ambulatorio. Una svista? Forse.
Risultano contenziosi dove sembra che le ASL pretendano ambulatori e attrezzature dai Comuni.
I medici-veterinari pubblici (ASL) lamentano talvolta (quasi sempre) l’inesistenza di ambulatori e (giustamente) di essere relegati a competenze cartacee, a servizi di segnalazioni di reati sanzionatori, incongrui sopralluoghi ecc…

 

Le sanzioni confluiscono nel fondo del Ministero della Salute Direzione Veterinaria per l’attuazione della legge 281/91

 

Competenze dei Comuni (Sindaci): ristrutturazione o costruzione ex-novo di canili comunali per ex- randagi, ex in quanto provenienti da canili sanitari (ASL), comunque contigui a quelli comunali.
I sindaci accedono al fondo statale della 281/91, gestito e ripartito per Regioni dal Min. Salute/Dir. Veterinaria, tramite la regione di competenza/Assessorato Sanità. Previa, comunque, presentazione alla regione di progetto di fattibilità di canile comunale.

 

Il fondo statale della 281/91 – randagismo- presso il Ministero della Salute Direzione Veterinaria è ripartito per regioni, a seconda della densità del randagismo

 

La gestione, manutenzione e mantenimento dei cani nel canile comunale rientrano nel bilancio comunale. A parte il fondo statale per la 281/91 che tramite la Regione il comune percepisce secondo le modalità sopraccitate, alcuni assessori comunali (oltre quello della salute, ovviamente) partecipano autonomamente e lodevolmente alle spese, per es.: turismo, cultura, Ambiente ecc…
Dipende sempre dalla cosiddetta … “volontà politica”. Insomma si tratta di scelte e sensibilità sociali e collettive locali ma non hanno a che fare con il fondo del Ministero.
In taluni (numerosi) Comuni, piccoli o piccolissimi, con bassissima densità di randagismo, si è andato consolidando, con successo, il “cane di quartiere”. Dopo la profilassi sanitaria citata da parte del medico-veterinario pubblico (ASL) o, in assenza (sempre), dal medico-veterinario libero professionista convenzionato ad hoc con il comune – per by passare l’immobilismo ASL - il “cane di quartiere” diventa di proprietà del comune. In quanto tale, inserito e citato nella Polizza Assicurativa che i comuni sono tenuti a stipulare per i propri beni comunali: scuole, asili-nido, uffici, personale e … Fido!
Il “cane di quartiere” è accudito da volontari cittadini, assistito all’occorrenza dal medico-veterinario libero professionista convenzionato con il comune.
Cimiteri? Suvvia, accudiamoli da vivi! I cimiteri sono un ignobile business per gli umani, figuriamoci per gli animali!
Parlamento: interpellanze, mozioni, interrogazioni presentate e indirizzate al Ministero della Salute nel corso di varie legislature hanno sortito effetti, come dire, di tipo mediterraneo: un muro di gomma flessibile e coriaceo.
Il caso BSE ([in]sicurezza alimentare) e le macellazioni clandestine (clandestine?) sono eventi emblematici ricorrenti anche in TV, eventi che vedono non pochi medici-veterinari pubblici (ASL) coinvolti, grazie all’Arma dei Carabinieri e/o della Guardia di Finanza.
Gli interventi parlamentari anche in aula, talvolta davvero vivaci di Annamaria Procacci (vedi Interpellanza Verdi n° 2-02886 del 22 febbraio 2001) non sono riusciti a scalfire l’immobilismo giustappunto di tipo mediterraneo, delle ASL (Min. Salute).

Che fare? Occorre abbattere – queste sì – le barriere psicologiche, le resistenze culturali di cui si accennava all’inizio.

 

CRESCETELI MA NON MOLTIPLICATELI !!!

 

Ma i cani non possono andare a comprarsi quel… benedetto condom!
Fido ci chiede di aiutare il suo “popolo canino” con il solo modo incruento possibile: la sterilizzazione.
Cane sterilizzato mezzo salvato

 

Solo così il drammatico fenomeno del randagismo sarà GESTIBILE.