A proposito di animali e testamenti parla un'agente immobiliare
Col passare degli anni mi è sempre più difficile parlare di animali; e non perchè il mio amore per loro sia diminuito, ma perché si ha paura di sconfinare nel retorico o di ripetersi. Le battaglie giovanili contro l'abbandono, i maltrattamenti, la vivisezione, le pellicce sono lontane e tutte le parole dette sembrano state vane, inutili. La compassione non si insegna e la sensibilità, immodestamente, è dono di pochi. Pertanto queste righe non sono rivolte a chi possiede un cane o un gatto punto e basta, ma a chi ha avuto la fortuna di condividere la sua vita con a fianco, cane o gatto che sia, chi ti guarda e ti scodinzola felice al tua arrivare a casa o che fa le fusa quando tu, stanco, ti siedi sul divano. Se è difficile parlare di animali a chi di animali non ne ha, è forse ancora più difficile rivolgersi a coloro (e non mi escludo) che li hanno, che condividono con loro ogni quotidianità; difficile perché convinti di fare tutto per il megl... e sicuramente lo fanno! Lo accudiscono, lo lavano, lo portano regolarmente dal veterinario, cibo e coccole non mancano... e poi? Cos'altro, mi dirai tu, devo fare? Qualcuno ha scritto: «Verrà la morte e avrà i tuoi occhi». E allora non lasciamo che quegli occhi sereni, quegli occhi del gatto o del cane che in questo momento stai accarezzando, diventino tristi. Non possiamo né dobbiamo permetterlo neanche a "Signora Morte".
Spesso quando accenno a questo argomento rischio d'essere considerata menagrama, le corna sono di rito e la risposta è sempre questa: «ma cosa vai a pensare! Hai una vita davanti a te!».
Io non so se ho una vita, un anno, dieci anni, un'ora o un minuto. Non lo so e non lo voglio ovviamente sapere. Ma so con certezza che non posso lasciare i miei cani in balia di "nessuno".
Potrei fare decine e decine di tristi esempi ma ne citerò solo uno. Durante gli anni del mio lavoro e del mio volontariato troppe volte ho visto come finiscono gli animali di chi non c'è più. E non si tratta di essere giovani od anziani! Auguro a tutti voi amici che leggete una lunga e serena vita ed altrettanto lunga e serena al vostro compagno cane o gatto che sia. Ma vi prego di riflettere. Guardate per un attimo il vostro Fuffi, Momi o Sissi... È molto facile liberarsi di uno o più gatti, è molto facile, basta un'auto, una gabbietta e poi... la strada.
Nella convinzione comune di chi commette questo gesto la frase più frequente è: "Beh, è un gatto, tanto si arrangia e poi troverà qualcuno!" Ma così non è, e il gatto abituato in casa è terrorizzato non trova cibo e il suo destino è lì sul ciglio della strada dove quante e troppe volte li vediamo inermi! Per il cane è un po' più difficile; ma c'è il canile.
Vi racconto la storia di due cagnoline. Eravamo andati, io e mio marito, al canile; ed in un angoletto dentro l'infermeria, incollate una all'altra, erano lì, tremavano come foglie, una bianca e nera ed una color champagne, ma gli stessi occhi grandi spaventati. La loro mamma, così mi piace chiamarla, non c'era più, ed i figli avevano ben pensato di portarle subito in canile. Dopo qualche mese, probabilmente colti dal rimorso, erano andati a riprenderle; e poi, ricolti dall'egoismo, le avevano riportate nuovamente al canile. Risultato: le cagnoline erano terrorizzate ed una delle due ogni tanto, improvvisamente, urlava, quasi ululava. Le abbiamo subito portate a casa ma, ahimè, la cagnolina bianca e nera non ce l'ha fatta. L'altra è ancora con noi e gli "ululati" sono più rari. Ho visto eredi sbranarsi per case, denari od altro, ma raramente ho assistito a rincorse per tenere il cane o il gatto della nonna, della mamma o della zia. Per cortesia guarda un attimo il tuo cane, i tuoi cani, il tuo gatto, i tuoi gatti. Osservali e non permettere mai che il loro futuro sia gravato dall'incertezza. È nostro dovere, così come abbiamo cura di testare, per chi ne ha la fortuna, su beni immobili o altro, pensare a loro. Il caso della ricca americana che lascia tutto o quasi al suo cane e non ai suoi nipoti non ci deve né stupire né scandalizzare... quello era l'unico suo vero affetto. Infòrmati e fallo quanto prima. Rivolgiti ad uno studio legale, a uno studio notarile e, se vuoi, telefona alla Fondazione Franca Melchiori Fasan-ONLUS (cell. 340-38.35.125 - tel. 049-781.10.46 - fax 049-894.11.30 - tel./fax diretto Santuario degli Animali 0442-94.763). Troverai sempre persone competenti in grado di consigliarti. Auguro di cuore a tutti voi una lunga vita.